La cellula ha una COSCIENZA biologica che pensa e sceglie.
La COSCIENZA è un sentimento fatto di sensazioni. Si direbbe un sentimento esperienziale, in quanto percezione fisica e riflessione psichica dei messaggi della matrice biologica; senza tale cognizione la realtà non esisterebbe nella sua verità intrinseca di energia. Non è vera COSCIENZA quella emotiva, che è prodotta dalla mente. La mente è una psiche artificiale, frutto di astrazioni che interessano l’idea di Umanità che si cerca di costruire: la società. E, come sua emanazione, la proiezione dell’essere singolare e separato dalla matrice biologica: la personalità. Gli altri esseri viventi subiscono la MENTE attraverso i comportamenti umani che li condizionano in maniera non biologica, sociale, secondo una socialità che è completamente innaturale. La mente è, perciò, una astrazione concettuale di natura sociale e come tale non appartiene al CORPO BIOLOGICO dell’individuo. Mi spiego meglio. La COSCIENZA non è l’epifenomeno che il pensiero positivistico moderno ci dà da bere, ma qualcosa che si concretizza attraversando la “carne”. Basta riflettere usando i codici della biologia, ambito scientifico-ontologico in cui la forma e la funzione della cellula sono il risultato di una elaborazione e di una scelta conseguente che costituiscono il processo cognitivo primigenio. A questo livello di COSCIENZA, il libero arbitrio della cellula si identifica con la forma pensiero pura o sentimento biologico dell’ISTINTO.
La cellula ha una COSCIENZA biologica che pensa e sceglie.
Cosicché, spiegare le matrici biologiche attraverso forme e funzioni come fanno le cellule, presuppone tali ragionamenti e capacità di scelta che se si mettono insieme fanno di certo una COSCIENZA. Le cellule sono perciò identità, enti spirituali che hanno una contezza esplicita delle proprie azioni rispetto agli effetti che producono sulla matrice o coscienza universale. Una cellula sa di esistere con un nucleo proprio, entro i confini di una membrana, ma questo non le impedisce di sviluppare un pensiero discriminatorio e selettivo che sceglie di agire in modo sinergico e collaborativo con le altre cellule per la realizzazione e il funzionamento di tessuti organi e organismi. Allora, perché questa auto-coscienza universalistica sembra perdersi nell’Uomo formato che non è altro che un insieme di cellule mature? Dove cerca codesto Uomo la sua identità? Nel posto sbagliato: fuori dal corpo. O forse la cellula elabora informazioni tossiche. Entrambe le risposte sono corrette.
VIVERE SECONDO COSCIENZA NATURALE, equivale a vivere in maniera istintiva.
Vi è una intelligenza consapevole contenuta nelle matrici biologiche che la cellula rende autonoma e identitaria attraverso il potere creatore e divino della “SCELTA”. L’esperienza da DIO che gli uomini potrebbero vivere si esaurisce con il corpo, nello stesso modo in cui con esso si realizza. Vita, ciclo della nascita e della morte, fine dei giochi per la auto-coscienza. Tutti gli esseri viventi hanno un’unica preziosa occasione di vita che possono ricordare: il proprio corpo. E basta. Non saranno mai più la stessa parte del “Tutto” che sono in questo istante, magari saranno altro, ma non lo stesso. Ma torniamo alla coscienza… La cellula NON è una intelligenza artificiale, NON è un computer! La scelta che pratica una unità cellulare è informata, poiché sa gli effetti che genererà: è la stessa matrice biologica che la informa su come difendere, realizzare materialmente e preservare la informazione vitale che contiene. Il metabolismo, anche quello di tipo tumorale e canceroso, è sempre finalizzato al mantenimento dello stato vitale della cellula e dell’organismo. Tutti i naturali adattamenti fisiologici, l’omeostasi cosiddetta, nella forma parossistica che la medicina allopatica definisce patologica, sono la conseguenza di informazioni sbagliate che il metabolismo non può elaborare. Perché antibiologiche, semplicemente. Perciò: il corpo non sbaglia mai, non va mai contro se stesso, le malattie sono benattie e la miglior cura è la non cura dei sintomi. Ne consegue che tutte le terapie siano dannose: se considero la malattia come gli effetti della cellula che agisce in risposta a stimoli tossici, come posso io, “medico di me stesso”, combattere contro la parte più cosciente di me con il fine di depontenziarla, inibirne la capacità di scelta, ingannarla fino a sopprimerla!?
La cellula sceglie, quindi pensa, e poiché non può esistere un pensiero senza una consapevolezza che lo generi, la cellula ha un principio spirituale, una intelligenza che si autodetermina. Nella realtà della coscienza non c’è la dicotomia tra essere ed esistere. Difatti, secondo lo schema biologico, il pensiero si realizza in un corpo, la coscienza è la forma. Dentro il pensiero vitale che è la sostanza fondamentale della matrice biologica sono immerse le membrane cellulari che formano i corpi fisici. Le membrane sono lo strumento con cui la COSCIENZA funziona nella dimensione materiale. Per chi ha sperimentato l’ISTINTO e la sua quiete si può parlare di una esperienza di fede, di sentimento viscerale e totalizzante di appartenenza alla matrice, come se si stessero provando le sensazioni e il sentimento della cellula. Un viaggio di ritorno alle sorgenti del sapere, dove nasce l’IO profondo, la vera coscienza di sé. Questa è la forma di meditazione più potente, il percorso spirituale più alto, la strada maestra che ho chiamato “La Via del Corpo”. Perché, se ci pensiamo su, è attraverso il corpo che ogni nostro atto viene informato. Siamo però animali chiusi dentro la gabbia di una società mentale, purtroppo.
La possibilità della realizzazione dello SPIRITO è insita nella informazione biologica della matrice, che è il mezzo di comunicazione. Il progetto originale di quest’energia informata o intelligenza cosciente (si può chiamare in mille modi, ma è sempre la stessa cosa), denominata genericamente ANIMA, si attua attraverso la trascrizione e la traduzione cellulare delle informazioni contenute nel plasma del sangue: l’espressione genetica determinata con i confini e la fisiologia delle membrane della cellula somatica è, in sintesi, riconducibile a un fatto di SPIRITO. Con la cellula l’ANIMA traduce se stessa, con le membrane vive l’esperienza di sé e diviene auto-cosciente. Maggiori sono simmetria compatibilità unificazione connessione e identificazione tra CORPO e ANIMA, più alta e compiuta è la presenza spirituale dell’essere. Quando la distanza tra corpo e anima sia accorcia, accadono i miracoli, nascono gli eroi, i fachiri levitano, i buddha risplendono. Accade la illumizione dei mortali, la presenza consapevole come particella dell’Universo in questo mondo: la SALUTE. La Salute, alleluia! Mi piace pensare che quando CORPO e ANIMA coincidono, i Gesù risorgono, e si concretizza anche l’eternità. Ragazzi, ragazze, non c’è nient’altro da fare né da cercare. Completezza e perfezione si sostanziano significano e oggettivizzano unicamente nell’esperienza fisica e psichica che chiamiamo SALUTE.
ANIMISMO e ANTISPECISMO sono una presa di COSCIENZA fondamentale per la spiritualità evolutiva dell’Essere umano.
Poiché gli animali selvatici non si ammalano, si deve presumere che siano in armonia con se stessi, che sappiano di essere parte di un Tutto. Che lo abbiano scoperto e lo stiano esperendo. Che ne siano, insomma, pienamente certi. Che la loro via spirituale sia la bellezza, il coraggio, l’avventura o l’amore, tutte passano dalla porta del Cuore, dove pompa la matrice biologica fondamentale che è il plasma sanguigno e vengono raccolte le informazioni di natura biochimica fisica elettrica e magnetica che essa contiene.
Perchè lo stato di SALUTE riflette la condizione dello SPIRITO e il livello di COSCIENZA individuale?
Nel CORPO BIOLOGICO e attraverso di esso avviene la presa di coscienza e lo spirito si realizza. Perciò il corpo va considerato come il luogo sacro dello spirito, il tempio naturale dove l’anima trova ascolto. Il pensiero del presente, del “Qui e Ora” può avere origine solo in quello che esiste con te: il tuo Corpo e non altrove, mai. Il pensiero biologico della vera COSCIENZA, l’unico reale, è resoci tale dai sensi della macchina biologica e si struttura esclusivamente nello spazio fisico occupato dall’organo preposto alla circolazione della matrice che è, appunto, il Cuore. Solo il Cuore ti dice la verità delle cose. Ci sarebbe da chiedersi, a questo punto, se l’entità spirituale della MENTE, nasca da dentro se stessi o provenga dal CUORE, nero, di qualcun’altro, visto che non è il CERVELLO l’organo pensante. Evidentemente, gli ANIMALI selvaggi sono sani perché, attraverso il sangue, restano connessi con MADRE NATURA, che è la matrice archetipica della vita. Essi pensano in modo naturale, col cuore, e non hanno strutture mentali. Non hanno informazioni tossiche nel plasma. Il pensiero contenuto nel sangue non è loro estraneo. Se l’informazione immessa nella circolazione sanguigna è naturale, il corpo sarà formato da cellule sane. Se l’informazione essenziale è, dunque, l’energia da cui si distilla il pensiero, allora è ipotizzabile che per reciprocità il pensiero possa influenzare la composizione del sangue.
Semplificando provocatoriamente, se ne trae un sillogismo crudele ma veritiero che conclude logicamente quanto segue: “Se sei sano, sei spirituale. Se non sei sano, stai male. Se stai male, devi ancora tornare chi sei.” La responsabilità è sempre personale.
Buona presa di COSCIENZA.
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