ANIMA, anche la scienza dice che esisti!
Perché gli anarchici spagnoli durante la guerra civile fucilavano i soldati di Franco di fronte ad un tramonto come per salvar loro l’anima? Come mai Gerhard Wolf, console tedesco a Firenze, salva Ponte Vecchio dalla furia nazista mentre tutti gli altri ponti vengono distrutti? Che cos’è quella cosa che spinge gli inglesi a comprare casa nel Chiantishire? La risposta non è antropologica, ma si trova alle origini dei fenomeni biologici umani.
ANIMA, anche la scienza dice che esisti!
Tutti gli uomini di intelletto, anche gli scienziati accademici, attraverso gli squarci di verità che le scoperte della moderna Fisica quantistica stanno aprendo sul velo polveroso dell’ipocrisia e degli interessi di casta, sono costretti ad ammettere ciò che Aristotele, Platone e gli altri filosofi greci avevano intuito concependo ed interpretando l’idea di quella filosofia che prese il nome di Metafisica. Una disciplina filosofica, per l’appunto, che si occupava di cogliere l’essenza e la struttura costitutiva dell’essere prima ed oltre il suo apparire: ciocchè chiamiamo Anima, l’immateriale percepibile dell’essere, è l’essenza primigenia di tutte le cose. La materia che tocchiamo, la realtà che si manifesta, i mattoncini (gli atomi) che creano il mondo così come lo vediamo, sono costituiti da invisibili radiazioni di energia elettromagnetica. Questa luce invisibile è alla base della materia in quanto appare “al microscopio” come l’elemento primo della vita e si direbbe formata da quantità intere di energia, unità di materia o particelle indivisibili e senza carica elettrica né massa – o perlomeno talmente più piccole di un elettrone da non poter essere misurate dalle apparecchiature esistenti – dette fotoni o quanti di luce o di energia, emesse e distribuite in modo discontinuo nel campo del visibile, che si materializzano in quella miriade di unicità che sono le forme sensibili che noi tutti possiamo vedere toccare odorare gustare ed ascoltare, prosaicamente, tutti i giorni, esperendo un miracolo terreno attraverso il dono dei sensi: le sensazioni. Siamo ora fatti di luce anche per la scienza illuminista quindi, anche se un po’ in ritardo rispetto all’iconografia pittorica religiosa cristiana che già rappresentava intuitivamente l’Anima con un’aureola – alone di luce – intorno al capo dei santi. I fisici quantistici hanno scoperto che la radiazione elettromagnetica – che per la fisica classica è quell’energia che si diffonde nel campo elettromagnetico sotto forma di onde, capace inoltre di interagire con la materia fino a modificare le proprietà di un corpo come la forma, le dimensioni ed il colore – ha anche una natura corpuscolare accanto alle proprietà ondulatorie già conosciute. Infatti, dette onde sono composte da sciami di corpuscoli, piccolissimi granelli di luce. La Luce ha conseguenze materiali nella dimensione sensibile in quanto costituente la materia, anche se ad un livello energetico che noi non riusciamo a vedere: effetti, per di più, che possono essere influenzati dallo stato di coscienza presenza e concentrazione di chi osserva il visibile, dalla qualità e dalla vibrazione/frequenza elettromagnetica dei nostri sentimenti! Ne consegue che queste radiazioni costituiscano anche quella parte del mondo invisibile ai nostri occhi, ma che esiste dal momento in cui gli effetti su comportamento e stato dei quanti – quindi sulla materia – descritti sopra, sono stati provati con le sperimentazioni delle leggi di fisica quantistica, anche se non ancora spiegati con arzigogolate equazioni matematiche. Lo stato di coscienza di un individuo può modificare fisicamente quella parte di realtà detta materiale, agendo sulla dimensione invisibile definita fino ad oggi “immateriale”: l’ANIMA. A valle di questo flusso di energia ci sono le intenzioni manifestate con le parole, i toni della voce, gli sguardi lanciati, il linguaggio del corpo; a monte, gli stati d’animo che creano i pensieri e viceversa, le emozioni i sentimenti, vari livelli di concentrazione che possono raggiungere vette di presenza che definirei spirituale: ondate di energia che vibrano a frequenze elettromagnetiche più o meno basse o alte – con intensità differenti verificabili strumentalmente – che non dovrebbero eccedere mai sia in bassezza sia in altezza, pena essere fattore di negatività per la vita stessa. Già il concetto di vibrazione energetica formulato nelle ricerche biofisiche dell’ingegnere francese André Simoneton condotte nel campo energetico sottile nella prima metà del ‘900, spiegava l’energia vitale degli alimenti: poiché tuttociò che vive emette raggi elettromagnetici, come affermava Einstein, anche il cibo. Simoneton dimostrò che più la lunghezza della vibrazione è alta più l’alimento sarà di qualità superiore; nella scala di misurazioni che porta il suo nome il cibo crudo vegetale – frutta fresca matura, in particolar modo – è tra gli alimenti che irradiano radiazioni che favoriscono la vita nell’organismo umano, vibrando fino alle basse frequenze dei raggi infrarossi, che sono consonanti con quelle emesse dal corpo di un Uomo in salute. Secondo Simoneton il corpo emette radiazioni che vibrano a basse frequenze e a lunghezze di onda molto lunghe che vanno dai 6200 ai 7000 Angstroms (unità di misura non convenzionale della lunghezza, usata in spettrometria per misurare le radiazioni). Se ne ricava che un organismo umano in buono stato vitale vibri mediamente al di sopra dei 6500 Angstroms di lunghezza, sintonizzato sulle ampie lunghezze e le basse frequenze del colore rosso, abbassandosi fin verso le maggiori lunghezze dei raggi infrarossi. Al di sotto di tale soglia, verso frequenze più alte, insorge la malattia.
Il cibo che ci fornisce energia e influenza la nostra biologia, il cibo da cui ricaviamo il materiale per costruire le nostre forme ha, come tutte le cose animate e non, una sua carica elettrica e una determinata vibrazione che deve essere più vicina possibile a quella vitale emessa da un corpo umano in vigore: il cibo congeniale alla nostra alimentazione dovrà quindi vibrare alle giuste lunghezza di onda e frequenza che sono simili a quelle dell’infrarosso, ma non oltre di esse verso le onde radio, né essere più corte delle onde elettromagnetiche proprie dei colori arancio o giallo, né tantomeno scendere oltre di lunghezza fino a spingersi verso le altissime frequenze delle radiazioni ionizzanti che hanno il potere di sottrarre e aggiungere elettroni ad atomi o molecole creando un ambiente decisamente inadatto alla vita. Quindi, è importantissimo valutare il cibo anche dal punto di vista elettrico oltre che chimico-fisico, secondo quanto ci dice Simoneton. Per questo motivo, alimenti trattati con processi di conservazione riferibili a tecniche di irraggiamento o irradiazione con l’utilizzo di radiazioni ionizzanti ad alta frequenza (Raggi gamma e Raggi x) sono da considerarsi modificati devitalizzati e morti giacché tutti gli enzimi alimentari in essi contenuti sono ormai definitivamente disattivati. Irraggiamento, solforose, congelamento, raffinazione: sono tutte metodiche di conservazione dell’industria alimentare moderna che pregiudicano la vitalità del cibo. In genere, più i tempi di conservazione sono lunghi più l’alimento è da considerare sotto l’aspetto propriamente nutrizionale deteriorato ed i suoi enzimi originari vanno pensati come distrutti, purtroppo. Un cibo senza enzimi è morto! La frutta e la verdura mature e fresche sono ricche di enzimi e presentano la vibrazione più adatta e vitale per la nostra complessa macchina biologica. Non c’è tecnologia più avanzata di quella che la Natura ha programmato e costruito con lo scopo di nutrire le creature e di perpetuare la vita sul pianeta: i suoi frutti. Un’altra pietra che va a sostegno di una scelta alimentare vegana, sulle basi dell’analisi elettromagnetica del cibo.
Con la Meccanica o Fisica quantistica nasce, finalmente, una scienza mistica o una spiritualità sistematica. Per chi volesse approfondire, consiglio di leggere questi 3 libri e la visione di un DVD:
di Fabio Marchesi, giovane – così me lo ricordo, almeno – ingegnere scienziato scrittore membro della New York Academy of Sciences (fatto che di per sé non significa niente, poiché chiunque pagando può iscriversi, per quello che mi risulta), si legge nella biografia;
il primo, libro best seller planetario, il secondo video documento imperdibile, entrambi dello scienziato biologo cellulare di fama mondiale, inventore della scienza epigenetica che sta rivoluzionando la medicina e la biologia, Bruce Lipton.
Starete pensando: “ma che pippotto mi sta tirando questo, ci manca solo la super cazzola con scappellamento a destra finale”. Invece, vi esorto a resistere. Questo è un messaggio nella bottiglia, lasciatela spiaggiare, leggete ancora…
“ANIMA è il pozzo dell’acqua della mia fortezza e del mio monastero interiore”, pensò il cavaliere templare seduto sulla fredda roccia delle mura. Da lì a poco, la battaglia.
Da esseri senzienti percepiamo la realtà attraverso il corpo fisico e quelle sensazioni che si intonano armonicamente all’eco del nostro essere più profondo le definiamo come “il bello”, “il bene” oppure “il vero” o “libertà”. Appare chiaro che, in ultima analisi, tutto quello che avviene in un campo etico coinvolga e succeda quello estetico e che usiamo parole diverse per descrivere la solita energia.
La Bellezza non è una proprietà ferma degli oggetti, ma l’espressione delle dinamiche dell’energia metafisica che anima tutte le cose al mondo interagendo con l’ambiente circostante e gli esseri viventi, modificandosi e cambiando nel continuo fluire di scambi energetici, incontri e scontri. La Bellezza è l’effetto e la qualità della costruzione dell’Anima: si crea. Mentre l’Anima, la cui sostanza è eterna, assume forme diverse, può espandersi o regredire: si costruisce col materiale che c’è già, con i mattoni delle scelte compiute. Dipende solo da noi il suo destino, dalla nostra intezione se pura o no nelle azioni che facciamo. Tanto più grande è l’Anima tanto più grande sarà la Bellezza che emana.
L’esperienza del Bello influenza il carattere di tutti gli uomini, cura la salute riparando le ferite dell’Anima appunto, dona un soave benessere descritto come un sentimento di leggerezza e calore dentro il petto: quello che tutti noi, a differenti intensità, abbiamo sperimentato almeno una volta e che da quel giorno ha significato, per metafora, il nostro ideale del “bello” e della “bellezza”, fino alle declinazioni di “amore” (quella più raffinata) e di “coraggio” (quella più potente). Ciò che riconosciamo con il termine di Bellezza è quella manifestazione fisica della natura più intima, energetica, degli esseri e delle cose che si ritrova sempre in tutte le forme viventi e non, purchè allo stato naturale, anche sotto le sembianze di fenomeni terribili e sublimi come un’eruzione vulcanica o il mare in tempesta, a volte nelle produzioni della creatività e dell’ingegno umano e spesso nelle gesta di eroi e santi. Avrai notato anche tu la forte similitudine de il Bello con l’incontro disarmante e liberatorio del veramente Vero, cioè con quell’esperienza che un individuo userà successivamente come paradigma per discernere il Vero dal Falso, tantochè possiamo identificare la Bellezza con il Vero. Per paradosso può essere bella anche la morte, l’atrocità di un assassinio, basti pensare ai dipinti del Caravaggio, a come il Merisi ne catturava la luce, o alla scelta di fare harakiri dei samurai giapponesi.
L’Uomo è naturalmente incline al Bene non inteso come categoria morale bensì estetica: insegue spontaneamente l’armonia, poichè è una “distensione” certamente naturale per l’animo umano. E più si avvicina una verità alla consapevolezza, più le cose belle affiorano agli occhi lungo il percorso di una vita. La Natura rimane il primo degli archetipi dell’Anima, ma l’Uomo ne è il custode e il testimone: immersi nella Natura è molto più probabile che la nostra coscienza trovi la sua identità riflessa nello specchio dei sensi.
Può la Bellezza curare Anima e Corpo?
Umane intuizioni, testimonianze dirette ed indagini statistiche comprovano che chi abita in luoghi di campagna e goda del prospetto di bei paesaggi viva meglio, con minor stress e più a lungo. Si capisce allora quanto sia importante circondarsi di cose belle e vere, con predilezione per quelle naturali, di persone “radiose” e trovare la forza di praticare nel tran tran di tutti i giorni un ideale di bellezza originale, che appartenga alla nostra esperienza di vita sia emotiva sia spirituale. Ispirarsi ad immagini interiori luminose, gloriose, evocate spontaneamente con sincerità ed apertura del cuore, dimenticandosi del giudizio morale su quel che sia socialmente giusto o sbagliato, ci dà la presenza di spirito necessaria per focalizzare i nostri obiettivi ed incanalare l’energia che, abbiamo visto, esiste ed è a nostra disposizione in questo mondo. Un sentimento di pienezza del cuore non muore mai! Possiamo andarlo a riprendere nella nostra memoria animica sfruttando i ricordi sensoriali e mentali tutte le volte che ne sentiamo il bisogno: ad esempio, prima di un’importante prova o scelta. Come si fa? Lo sguardo e l’ascolto vanno rivolti verso l’interno, acquietando i pensieri, ci si concentra sul richiamo intimo e lontano che affiora dal silenzio, visualizzando nella mente le immagini legate al ricordo dello stato sentimentale desiderato e di cui si sente vividamente la mancanza, richiamando al tempo presente quelle sensazioni provate che gli hanno dato la forma. Così, la medesima identica energia che si manifestò allora quando ti accorgesti che stavi provando quel sentimento rivivrà nell’adesso: vibreranno le corde della tua anima, sentirai di nuovo il calore che nasce nel petto e quell’energia propagarsi con effetti salutari dentro il tuo corpo fisico ed intorno a te nel campo materiale. Questo accade tutte le volte che qualcuno si appassiona a qualcosa, poiché quando si crea si proiettano immagini interiori nel mondo esteriore attinte dalle esperienze di realizzazione che l’anima ha già esperito nel corso dell’esistenza attuale, in vite precedenti o in quelle parallele e che rivivono nel qui e ora con ciò che si chiama intuizione: concetto filosofico-spirituale di derivazione esoterica occidentale che si identifica del tutto con il significato orientale del fenomeno intuitivo tradotto azzeccatamente in parola con il termine di “illuminazione” che va tanto di moda oggi. Intuizione e illuminazione sono la solita cosa, cioè descrivono la stessa esperienza di percezione amplificata della realtà da parte di un individuo.
Se si desidera ciò che intensamente vive in noi, ciò che si è veramente saremo. Se si pensa ciò che si è, allora si realizzerà quell’idea; altrimenti, se solo si pensa di essere, ogni sforzo sarà vano.
Insomma, il sentimento che ci alberga dentro sta a monte di tutto. – Per chi volesse dilettarsi in una lettura costruttiva consiglio questo best seller “The Secret“ e/o di guardare l’omonimo video DVD. – Ogni scelta che agiamo secondo la nostra natura cambierà la realtà circostante rendendola più simile al sogno che sentiamo autenticamente nostro da sempre. Si chiama atto di fede? Sì, in se stessi. In quello che sentiamo. Con questa consapevolezza ognuno può creare la sua realtà. Non è esoterismo da asporto, basta rifletterci su per accorgersene, è nelle mani di ogni uomo: tutto quello che di bello vediamo realizzarsi è partito dal sogno di qualcuno, da quella dimensione di pace interiore che è immaginabile come “un sentiero tra gli ulivi o una passeggiata tra le vigne”. Pensate che errore e spreco di vita sarebbero seguire un’idea del bello, un’astrazione presa in prestito da chissà quale immaginario altrui, magari da un mediocre modello televisivo.
Più concretamente: abbiate comportamenti sinceri e pronunciate parole in linea con le vostre vere intenzioni. Da qui l’importanza che l’intenzione sia pura nell’agire di mano come nell’azione del pensiero e della parola. L’importanza di dire il Vero… Fate pensieri positivi: espressione abusata, ma rimane una valida tecnica per riprendere il controllo degli avvenimenti della vita. Il pensiero positivo è un concetto da non ridurre ad un mero esercizio intellettuale, ma da innalzare ogni volta all’importanza di una scelta: decidete a quale pensiero dare la vostra attenzione, concentratevi su quelli che vi fanno star bene e distoglietevi da quelli che vi fanno star male o solo apparentemente bene (compulsivi). L’esercitare la scelta è la tecnica. Non subire la fascinazione è bene per la tua vita, la vigliaccheria del vittimismo e la deresponsabilizzazione del cinismo sono, di contro, male. Come fai a riconoscere un pensiero veramente buono per te? Il pensiero deve suscitare una sensazione di benessere che ti riconduca ad un intimo sentimento di espansione, ad esso deve essere legato. D’altra parte Osho, il grande guru indiano, diceva che i pensieri sono come nuvole e così vanno lasciati scorrere, ricordandosi che dietro di essi c’è sempre il cielo: ecco, tu sei il cielo e come tale osserva i tuoi pensieri passare. Ma un maestro ti indica la meta e ti dà gli strumenti, il percorso però lo fai tu: perciò, intanto si comincia con il pensiero positivo, con l’esercitare la “Legge di attrazione” e la pratica della scelta, per l’intuizione e l’illuminazione ci vuole il tempo della fede…
E così, riscopriamo un Uomo che ha un bisogno viscerale di bellezza: perchè, semplicemente, lo fa stare bene. Quanti talenti e tentativi per ricreare la fascinazione del naturale e del bello: architettura abitativa e del paesaggio, scultura pittura musica danza poesia e letteratura, tutte le arti insomma. Pensiamo agli scenari dei paesaggi toscani, modellati da uomini semplici nei secoli sotto la medesima luce e la direzione della stessa “visione”: la Toscana, la Val d’Orcia, i filari di cipressi e le strade bianche coi muri “a secco”; i covoni di fieno, il frinire delle cicale sotto il sole d’estate, l’attrazione di pace che evoca un vecchio e solitario casale contadino. Non c’è cosa più utile e necessaria della Bellezza. Diresti che non è utile la Toscana, quella terra lì? Solo sapere che c’è mi conforta.
Realizzare l’ANIMA, pare dunque sia questa la nostra missione, che si lavori la terra o si osservino le stelle, che si abbia una laurea o non si sappia né leggere e né scrivere. Agire sull’Anima, in positivo o in negativo, consapevolmente o meno, determina tangibili cambiamenti nelle “cose” della vita, compresi gli stati di salute fisico e mentale. E questo spaventa, perché ci mette nelle mani la barra del timone delle nostre vite. Una responsabilità. Ma la realtà è questa: ogni cambiamento nella sfera sensibile è il risultato di un lento processo di modificazione interiore dell’energia vitale. Perciò sto cercando di fare qualcosa di buono per me stesso e per gli altri, provando a creare qualcosa di bello in ogni cosa che faccio.